Aggiornamento 28/01/2017

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    Nessuno è mai fuggito da un cimitero-Non c'è discesa dal golgota

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    Aggiornamento 28/01/2017
    ALAN D. ALTIERI·SABATO 28 GENNAIO 201774 letture

    Hello my Heretics:
    Come sempre, grazie per esserci, grazie per continuare a esserci. E grazie anche al nostro formidabile, e costantemente attento, web team.
    Well, okay, so, it's a brave new 1984-world out there. L'euro-stroPPa si kollassa (oops!), la otan e' obsoleta (you don't say...) e una nuova Yalta (Doctor Stragelove forever), ben piu' grossa e grassa della prima, potrebbe essere in the making. Shocking? Dubito molto che lo sia anche per uno solo di voi. Come ben sappiamo:
    “Long is the way and hard, that out of Hell leads up to light.”
    John Milton, Paradise Lost
    Rimanendo invece sui prossimi raid all'inferno, sulla scia di "Terminal War 2: Magellan", vi confermo la chiusura lavori di scrittura anche su "Terminal War 3: Maelstrom". That's right. Vi confermo anche che Maelstrom sara' addirittura piu' corposo di Magellan, e con svariati PDV in piu'. Teasers in arrivo anche su questo fronte.
    Procediamo quindi con un paio di must-read di recentissima uscita che segnano notevoli punti di svolta non solo nella prospettiva del thriller ma anche, e soprattutto, della letteratura del lato oscuro. Okay, ready, set, go:

    FORMICAE, di Piernicola Silvis, e' la prima uscita -- prima in assoluto -- dal nuovo, soprendente gruppo editoriale SEM, Societa' Editrice Milanese. Fondata da due robustissimi pilastri del libro, Riccardo Cavallero e Antonio Riccardi, provenienti entrambi dai vertici della Mondadori e ora passati sul fronte indipendente, affiancati da Mario Rossetti, super-manager di indubbie qualita', SEM potrebbe rivelarsi come LA proposta editoriale dei prossimi anni.
    Tornando a "Formicae" -- gl'insetti del titolo sono la chiave di volta di uno dei piu' agghiaccianti deliri psicotici mai messi in scena -- lo scenario e' quella del Puglia maledetta e crudele del crimine organizzato. Con una variante addirittura piu' sinistra: i delitti mostruosi di un serial-killer, nome di strage Zio Teddy -- la cui mente sta venendo letteralmente divorata dalle formiche dell'incubo -- il quale darebbe seri problemi perfino ad Hannibal the Cannibal Lecter. Contro di lui, nell'ossessivo e ossessionante tenativo di impediri il prossimo, forse inevitabile sangue innocente, si schiera lo SCO, Servizio Centrale Operativo, elite delle squadre anticrimine a livello nazionale. Un'unita' di super-specialisti che nulla ha da inviare ne' ai tecnici di CSI, ne' tantomeno ai comportamentalisti di "Criminal Minds."
    Proposta gia' vista? Tutto il contrario: Piernicola Silvis -- autore di testi di prima forza quali "Un Assassino Qualunque", "L'Ultimo Indizio" e "Gli Anni Nascosti" -- e' a sua volta un alto ufficiale degli apparati dello stato e lo SCO e' un'entita' fin troppo reale. A tutti gli effetti, "Formicae" -- testo che attinge apertamente a "M, il Mostro di Dusseldorf", immortale capolavoro tematico e cinematografico del genio Fritz Lang -- emerge come uno spaccato impietoso e furioso, raggelante e disperante, di come puo' essere condotta in real time un'indagine su terribili delitti. Delitti e indagine i quali finiscono su una rotta di inevitabile collisione contro da un lato una terra intrinsecamente omertosa, dall'altro un sistema al nero, il crimine organizzato, spietatamente pragmatico. Partito in quarta come risposta dei lettori fin dai primissimi giorni della sua pubblicazione, "Formicae" e' esattamente uno di quei testi che ti costringono ad arrivare fino in fondo. Iconico e ipnotico, da non perdere.
    COM'E' GIUSTO CHE SIA, di Marina Di Guardo, Mondadori Omnibus -- non fatevi despistare dal titolo provocatoriamente didascalico -- e' l'altro must-read di questa tornata. Al suo terzo romanzo -- con alle spalle "Bambole Gemelle", sinistro horror-noir diventato inaspettato best-seller di Feltrinelli Zoom Digital, e "Frozen Bodies", puro horror-apocalypse al vertice della serie "The Tube/Exposed" da Delos Digitial del grande Franco Forte -- Marina Di Guardo si rivela ancora una volta come una delle piu' attente esploratrici del dark side attualmente sulla scena.



    All'estremo opposto dello spettro ambientale e tematico rispetto a "Formicae", il teatro dell'incubo di "Com'e' Giusto che Sia" e' la Milano snobistica ed edonistica, livida e laida di una societa' ormai disgregata sia collettivamente che individualmente. In questa sua nuova opera, Marina Di Guardo torna alla sua focale topica: "la famiglia che uccide", citando il titolo di uno dei piu' importanti saggi sociologici dell'altro secolo.
    Al baricentro della disgregazione c'e' Dalia, magnifica ventenne che potrebbe essere tutto e avere tutto, se non fosse per la presenza di abbastanza lividi sull'anima da mettere in difficolta' perfino Carl Jung. Spinta oltre il punto di non ritorno da una madre troppo cancellata interiormente e da una tragedia troppo consumata quotidianamente -- la violenza sulle donne, ormai diventata una inestricabile piaga sociale -- Dalia investe se stessa del piu' letale dei ruoli, quello di vero e proprio angelo della morte contro l'intera genia dei maschi picchiatori e torturatori. Cosi', mentre uccidere con la piu' gelida premeditazione diventa sempre piu' facile, fare i conti con la consapevolezza della morte conduce alla piu' distruttiva contraddizione, in un allucinato dies irae conclusivo che ridefinisce il concetto di discesa agl'inferi. Impietoso e inesorabile, da meditare.
    Okay, my Heretics, there you have it once again. Ma non aspettatrvi requie. Next up, oltre a un ulteriore aggiornamento su Terminal War, anche altre segnalazioni sui lavori di due autentici fuoriclasse, Gianni Biondillo e Raul Montanari.
    Hey, in this brave new 1984-world, just be VERY safe out there. As always, yours truly
    Alan D
     
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