IVEONTE

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  1. Iveonte
     
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    VI PRESENTO IVEONTE, IL MIO ROMANZO EPICO IN 8 VOLUMI

    I primordi della nostra storia si perdono oltre i confini del tempo, precisamente quando Kosmos, cioè l'universo, era già stato creato da Splendor da vari milioni di anni, per esplicita richiesta di quelle divinità benefiche che erano derivate da lui. Così, dopo la sua creazione, molte di loro avevano lasciato Luxan, che era il Regno della Luce, e si erano trasferite nella novella realtà concreta, la quale era assoggettata alle rigorose leggi della materia e del tempo.

    Le divinità in questione avevano avvertito tale desiderio come un'intima esigenza, che le spingeva ad attivarsi per tutti gli esseri materiali forniti d'intelligenza, a cui davano il nome di Materiadi. Esse intendevano rendersi utili alla totalità di loro, però a condizione che la condotta di ciascuno s'ispirasse ai sani principi del bene e della giustizia.

    Purtroppo anche un ingente numero di divinità malefiche residenti in Tenebrun, che era il Regno delle Tenebre, avevano voluto approfittare della medesima creazione e si erano trasferite in Kosmos, anticipando perfino le divinità benefiche nel loro trasferimento. Ma i fini, che esse si proponevano di perseguire nella nuova realtà, sarebbero stati molto differenti da quelli delle loro divine antagoniste. Infatti, essi avrebbero mirato a fare assumere ai Materiadi un comportamento diametralmente opposto a quello che veniva caldeggiato dalle divinità positive. Il quale, facendo calpestare da tali esseri intelligenti il bene e la giustizia, avrebbe dovuto spingerli a commettere i peccati peggiori, dopo aver seminato in mezzo a loro l'odio, la vendetta, le liti e le guerre senza fine.

    Comunque, a questo particolare non s'interesserà la storia che stiamo per narrare, poiché essa prenderà in esame i soli contrasti che verranno ad esserci tra le divinità positive e quelle negative. Essi, come vedremo, culmineranno in una colossale battaglia tra di loro, la quale verrà tramandata con il suo nome appropriato, che è teomachia, ovvero conflitto tra dèi.

    Dalle divergenti opinioni, che nasceranno tra i due tipi di divinità, si svilupperanno diversi episodi a volte paradossali e altre volte agghiaccianti. I quali accompagneranno il lettore lungo l'intero percorso narrativo dell'opera, tenendolo di continuo con il cuore trepido e il fiato sospeso. Per sua fortuna, a tenergli l'animo risollevato e fiducioso, ci penserà Iveon, il dio dell'eroismo, che si dimostrerà in ogni istante insofferente verso ogni forma d'ingiustizia e di sopraffazione. Per il qual motivo, lo si vedrà in azione, ogni volta che una divinità malefica se ne renderà colpevole ai danni di qualche divinità benefica, di un popolo o di qualche singolo essere umano.

    Ma le gesta del divino eroe seguiteranno pure dopo la teomachia, per l'intero primo volume, ora infiammando l'animo del lettore ora infiacchendolo con sbigottimento. Infatti, tra trionfi e traversie di ogni genere, egli verrà costretto ad andare incontro anche a tante esperienze negative, prima fra tutte il rapimento della sua consorte, la dea Annura.

    Soltanto con l'inizio del secondo volume, quando ci troviamo in un'epoca molto più recente, prima con gli antefatti e poi con la nascita dell'eroe della nostra saga, si entrerà nel vivo delle infinite vicende. Le quali lo coinvolgeranno in principio indirettamente e in seguito in prima persona. Esse continueranno ad avvicendarsi anche nei successivi volumi, eccettuato il settimo, fino a raggiungere nell'ottavo volume l'apice dell'eroismo e della gloria.

    A ogni modo, le grandiose vicende e le eroiche gesta, le quali affiorano da questa avvincente storia che stiamo per narrare e riguardano più propriamente il nostro eroe Iveonte, risalgono a tempi immemorabili. Ne consegue che esse non sono facilmente riconducibili a un determinato periodo storico. Così pure non riesce affatto agevole la loro collocazione in un'area geografica del nostro pianeta ben definita.

    Per tale ragione, il lettore è lasciato libero d’inquadrarle nel periodo storico e nella regione geografica che più gli sembrano probabili o sente di scegliersi, per una propria intima esigenza. Anche perché si sa che il tempo e lo spazio, nella storia dell’Umanità, non possono avere alcun significato per tutti coloro che si ritrovano a viverla da protagonisti.

    Nelle umane vicissitudini, infatti, i soli valori a restare imperituri sono quelli religiosi, etici e sociali: essi vi vengono a germinare e a perfezionarsi, nel frattempo che le medesime si concretizzano e vanno esprimendo il loro intenso pathos. Si tratta di valori, che accompagnano l'uomo nel suo infinito peregrinare nel tempo, tracciandogli davanti solchi profondi di continua rigenerazione e di rinnovata perfezione.

    Ecco perché, intanto che si lascia avvincere dagli innumerevoli e travolgenti episodi che popolano questa sterminata epopea, il lettore baderà a cogliervi innanzitutto quei valori, che sono universalmente accettati come immutabili ed eterni. Essi soltanto sconfinano oltre ogni dimensione temporale e spaziale, nonché danno una giustificazione e un fine all’incessante evolversi del processo storico dell’Umanità.

    Per quanto concerne la terminologia linguistica, è doveroso fare una precisazione. Essendo il contenuto dell’opera avulso da ogni realtà storica, ho ritenuto opportuno ricorrere a quella in uso nel nostro tempo, sebbene a volte la si possa trovare inevitabilmente del tutto anacronistica.


    Per chi volesse approfondirlo [URL=http://www.luigiorabona.com/Iveonte/homepage.htm [/url]
    Saluti a tutti

    Iveonte, alias Luigi Orabona

    Ogni ora di sonno è un'ora sottratta alla vita


    Edited by Iveonte - 22/2/2015, 09:10
     
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0 replies since 22/2/2015, 08:41   320 views
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