Jean Christophe Grangé - L'impero dei lupi

Superpocket Best Thriller n. 140 – ISSN 1591-6847

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  1. theswordman
     
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    Jean Christophe Grangé
    L'impero dei lupi
    (Orig. L'Empire des Loups, 2003)
    Edito da Garzanti nel 2004 e nel 2007, Superpocket nel 2010
    Superpocket Best Thriller n. 140 – ISSN 1591-6847
    Traduzione di Alessandro Perissinotto
    Euro 5,90 – pp. 495

    Quarta di copertina.
    Anna Heymes, moglie di un alto funzionario parigino, soffre di crisi di amnesia e di terribili allucinazioni. Durante una visita medica scopre di aver subito un drastico intervento di chirurgia plastica. Quando, dove, perché... Anna non ricorda niente.
    Rastrellando il quartiere turco di Parigi, due poliziotti indagano sull'atroce omicidio di tre giovani donne clandestine, uccise, torturate, sfigurate. Una coppia asimmetrica: Paul Nerteaux, un giovane ispettore alle prime armi e Jean-Louis Schiffer, un poliziotto in pensione dal passato turbolento.
    Al centro dell'inchiesta i “Lupi grigi”, un'organizzazione turca di estrema destra, coinvolta in tutti i traffici più loschi, e nota per la sua efferatezza. La pista della loro indagine va a incrociarsi con quella di Anna che, pezzo dopo pezzo, sta ricostruendo la sua identità e il suo passato. È una rincorsa cruenta, dove prede e predatori si confondono sulla scena di una Parigi oscura, di una Istanbul intrisa di pericoli fino ai confini sperduti dell'Anatolia.
    Un vero thriller “alla Grangé”, che unisce l'intrigo scientifico, l'investigazione poliziesca e la suspense politica in una miscela di terrore mozzafiato.

    Recensione.
    Grangé è un'icona della narrativa moderna, questo è uno dei suoi lavori più noti. Due i pilastri della narrazione, il primo fornito da un solido lavoro di documentazione e ricerca, il secondo dalla scelta di travalicare i limiti dei generi, mescolando elementi che spaziano dal polar francese fino al fantapolitico con uno spruzzo di fantascienza. Il nerbo di tutto sono i personaggi principali, figure umane portate all'eccesso dalle loro scelte più che dalle circostanze che si trovano a vivere. La gran parte della vicenda si svolge nella parte turca di Parigi, un vero microcosmo che sembra obbedire a leggi completamente diverse da quelle della Republique.
    Cosa non va.
    Qualche forzatura, concessioni a un film che sembra già scritto. Alcuni snodi della trama appaiono davvero troppo forzati. La parte turca convince decisamente meno di quella francese.
    Cosa va.
    Grande identità francese, malgrado la già citata fusione di elementi di tre generi narrativi diversi. Dimenticare Schiffer potrebbe essere difficile per un appassionato lettore. Buona la rappresentazione della enclave turca di Parigi.

    In sintesi un grande romanzo a cui è facile perdonare piccole stonature, difficile trovare scrittori in grado di snodare trame di questo livello con questa cura dei dettagli.

    Chapeau, è il caso di dirlo, per il lavoro di traduzione di Alessandro Perissinotto. A quanto mi riferiscono tradurre Grangé mantenendone lo stile è impresa da pochi.

    Da ricordare: l'assenza di pietà e la cornice naturale della conclusione, luogo da leggenda.

    Nota: da questo libro è stato tratto un film omonimo che ha riscosso un buon successo al botteghino, capita ancora di vederlo riproposto in televisione. Il libro è superiore al film di dieci volte, l'unico vero punto a favore del quale rimane il gigantesco Jean Reno.

    Colonna sonora: Black Sabbath. Tutto il primo album in repeat fino a fine lettura.

    Voto:
    08,00 / 10,00
     
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  2. marymackey
     
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    CITAZIONE
    Il libro è superiore al film di dieci volte, l'unico vero punto a favore del quale rimane il gigantesco Jean Reno.

    condivido a pieno.
     
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  3. andrea-tortellino
     
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    Possiedo ed ho letto quasi tutti i libri di Jean Christophe Grangé, per me il migliore è la linea nera e poi il suo primo, i fiumi di porpora... un grande scrittore, che ti tiene incollato fino all'ultima riga, vale la pena leggerlo! Ad onor del vero il film i fiumi di porpora mi è piaciuto molto, bella l'atmosfera, vincente cassel e jean reno magnifici, il secondo film mi èsembrato più 'tirato per la giacchetta', per usare un termine politico.
     
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    Phoenix

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    Letto... concordo in pieno, gran bel libro
     
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3 replies since 28/4/2010, 21:54   195 views
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